28/30 maggio: l'umiltà del glicine
Dipingere il fiore del glicine nel Sumi-e ci trasporta in una dimensione di calma e attesa.
Il pennello entra in contatto con la carta di riso e attraverso un ritmo cadenzato andiamo a far fiorire un petalo dopo l'altro, attraverso la china diluita che sotto i nostri occhi si allargherà sulla superficie creando la suggestione del fiore.
Nel Buddismo Shin questo fiore rappresenta la caducità della vita e la continua trasformazione che la caratterizza. Il messaggio che questa tradizione orientale ci vuole inviare è quello di ricordarci di apprezzare ogni singolo istante nella sua pienezza rendendoci felici e consapevoli.
I grappoli che pendono verso il basso in piena fioritura e i rami di questa
vite sembrano abbassare il capo in segno di umiltà, sincero rispetto, supplica garbata e riflessione religiosa in riferimento a Buddha.
Nel linguaggio dei fiori gli si attribuisce il significato di riconoscenza e amicizia. Probabilmente questa simbologia si riferisce all’usanza degli imperatori giapponesi di portare bonsai di glicine come omaggio nelle terre in cui giungevano, nella speranza di mantenere pace e serenità tra i regni.
Nell'antichità, in Giappone il glicine veniva celebrato nelle feste aristocratiche e utilizzato frequentemente come motivo floreale sugli stemmi delle famiglie.
Il prossimo martedì 28 e giovedì 30 maggio 2024 orario 18.30/20
staremo insieme per praticare il Sumi-e Experience Workshop
sul tema del glicine.
A questo link puoi iscriverti e ti ricordo che se lo hai già fatto in presenza o in versione online, puoi tornare a frequentarlo gratuitamente ( scopri tutto).
Ti aspetto
Filippo
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