magnAnima – l’anima magna, la bellezza la sfama, ma ne vuole ancora.

C’è una fame che non si placa mangiando.Una fame antica, sottile, ostinata. La fame dell’anima.

magnAnima nasce da lì.

Da una parola che si è aperta in due e ha svelato un doppio volto:l’anima grande, e l’anima che magna.

La parola “magnanima” – dal latino magnus (grande) e animus (animo, spirito, coraggio) – significa “di grande animo”, “nobile d’animo”, “generosa”, “capace di perdonare”, “elevata spiritualmente”.

Ma durante una seduta con la mia psicologa, è emersa anche una falsa etimologia, ironica e rivelatrice:

“magnanima” come l’anima che magna.

Una lettura giocosa, sì, ma con una forza simbolica potentissima. Parla di una fame sacra.

Di un’anima incarnata che ha bisogno di nutrimento vero:

senso, bellezza, visione, perdono, giustizia, esperienza viva.

Un’anima che non si sazia di spiritualità teorica, ma vuole masticare la vita, attraversarla, digerirla per diventare più larga, più umana, più vera. Per questo, il progetto si chiamerà magnAnima, con la “A” maiuscola al centro:a tenere insieme i due poli. La grandezza dell’animo. E la fame profonda dell’anima.

Non è un errore.

È una fame.

Quella che ti prende in mezzo al petto quando senti che tutto questo non ti basta più.

Quando le briciole della mente non nutrono, e l’anima vuole masticare esperienze, ingoiare bellezza, digerire dolore.

magnAnima non è un percorso.

È un rituale per stomaci spirituali. Un incontro a cadenza umorale, quando il bisogno chiama e la vita risponde.

Ci sarà parola, ci sarà silenzio. Pennello, respiro, visioni e rumori di pancia. Per chi non ha più paura di averne una.

Per chi vuole ingrandirsi, non per possedere, ma per contenere.

E allora si apparecchia.

Ogni incontro è una sera. Luci basse, tempo lento. Non serve niente: solo esserci.

Chi arriva trova posto. Ognuno con la sua fame. Con la sua ferita. Con il suo stupore.

È una sala immaginaria, ma reale. Un banchetto intimo. Una tavola sacra dove nutrirsi di bellezza.

Non quella perfetta o lucidata. Ma quella che fa bene, che ci tocca, che ci accoglie. La bellezza che ci manca.

Parole, musiche, gesti, immagini. Ogni volta un menù diverso, da gustare in silenzio o da condividere con discrezione.

Un cameriere invisibile che serve, un invito a fermarsi, a respirare, a sentire.

Un luogo dove allentare la presa. E fare spazio.

magnAnima non è un corso.

È un appuntamento con l’invisibile. Una cena dell’anima. E tu sei invitato/a.

Partiremo in versione online per un primo appuntamento nel mese di luglio,

ma non è detto che non ci troverà anche in presenza.

Presto il primo invito ufficiale.

Ti aspetto