Un nuovo viaggio sulla Via dell’Inchiostro
- Filippo Manassero
- 24 apr
- Tempo di lettura: 2 min
Carə compagnə di segni ancora non tracciati,
c’è una soglia che si apre ogni volta che posiamo il pennello sulla carta.
Una soglia che non è solo bianco da riempire, ma tempo da attraversare.
È lì che nasce Sulla Via dell’Inchiostro — un laboratorio, sì, ma anche un luogo senza muri, dove l’inchiostro diventa voce, movimento, specchio.
Lo ripropongo oggi, così com’è stato.
Otto incontri online, da un’ora e mezza ciascuno, a partire dal 13 maggio.
Perché quello che è accaduto nel primo ciclo, da poco concluso, è stato talmente vivo e trasformativo che ho sentito il bisogno profondo di offrirlo ancora, esattamente così.
E già so che in autunno proporrò un modulo 2, una continuazione naturale del viaggio.
In questo nuovo ciclo, ci saranno solo 8 posti disponibili, per mantenere l’intimità e la qualità dell’accompagnamento.
Alcune persone che hanno già vissuto il percorso torneranno — lo faranno gratuitamente — per continuare ad abitare questa frequenza, questa via. Ma il mio sguardo, la mia guida, saranno dedicati interamente a chi sceglierà di attraversarla per la prima volta.
Cos’è davvero “Sulla Via dell’Inchiostro”?
È uno spazio dove la pittura zen smette di essere una tecnica e diventa esperienza.
Un laboratorio in cui il tempo si dilata, la ripetizione diventa ascolto, il segno si fa ponte tra l’esterno e l’interno.
Ogni incontro è pensato per permettere al gesto di radicarsi, trasformarsi, rivelare.
Attraverseremo il soggetto del bambù, come simbolo di equilibrio tra flessibilità e forza, e lasceremo che il suo tratto, ripetuto, ci racconti qualcosa che va ben oltre la forma.
Ma non sarà un semplice “corso di pittura”: sarà un viaggio nella presenza, nel lasciare andare, nel trasformare il controllo in ascolto.
Cosa hanno detto le persone che lo hanno appena concluso?
“Mi ha riportata dentro. Un tempo lento, uno spazio che mancava.”
“Pensavo fosse un corso, invece è stato un passaggio di vita.”
“Il gesto si è fatto rifugio. E da lì, sono emerse parti mie che non sapevo di avere.”
“Ho scoperto che il segno può curare.”
Ogni feedback ha confermato quello che sentivo già mentre lo guidavo:
che questo non è solo un percorso di pittura, ma una pratica trasformativa, un modo per stare, per ritrovarsi, per tornare interi.
Se ti senti chiamatə, se qualcosa in te si muove solo all’idea…
Non ignorarlo.
La Via dell’Inchiostro non chiede perfezione, ma solo disponibilità ad ascoltare ciò che il segno può raccontarti.
Per informazioni, dettagli e iscrizione, clicca qui
E se hai bisogno di chiedere qualcosa, scrivimi.
A volte basta una parola, un messaggio, per aprire un nuovo inizio.
Con gratitudine e attesa,
Filippo

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